In uno sviluppo che fa crollare il muro tra biologia e silicio, un paziente Neuralink affetto da SLA starebbe digitando a una velocità sbalorditiva di 141 parole al minuto usando solo la sua mente. Il paziente, identificato come Jake Schneider, sta raggiungendo velocità che quasi raddoppiano la media di 65-75 parole al minuto di un dattilografo umano professionista, il tutto senza muovere un dito. Non si tratta di tracciamento oculare o di altre tecnologie assistive; è la traduzione diretta di segnali neurali in testo, che bypassa efficacemente un corpo compromesso da una malattia neurodegenerativa.
L’impianto funziona interpretando l’intenzione di muoversi dalla corteccia motoria del cervello. Schneider non sta consciamente sillabando parole nella sua testa; sta richiamando la sensazione di movimento fisico, e il chip grande quanto una moneta decifra quei segnali traducendoli in controllo del cursore su uno schermo. Questo risultato segue le dimostrazioni pubbliche del primo paziente di Neuralink, Noland Arbaugh, un tetraplegico che ha usato l’impianto per giocare ai videogiochi e controllare un computer. La velocità di digitazione riportata di Schneider, tuttavia, rappresenta un balzo significativo nella ricerca di una comunicazione neurale ad alta larghezza di banda.
Perché è importante?
Togliendo l’inevitabile hype e i cliché da fantascienza, ciò che rimane è una svolta fondamentale nella tecnologia assistiva. Questo è più di un semplice thought-tweeting (twittare con il pensiero); è una prova di concetto per il ripristino di una profonda perdita funzionale. Per condizioni come la SLA, le lesioni del midollo spinale e l’ictus, dove le opzioni mediche spesso si esauriscono, le interfacce cervello-computer stanno dimostrando un percorso percorribile per ripristinare la comunicazione e l’autonomia digitale. Sebbene la tecnologia sia agli albori, il raggiungimento di metriche di performance da persona normodotata—e persino sovrumane—suggerisce che la definizione di paralisi sta per essere permanentemente riscritta.






