Il cane robot GENISOMAI resiste a -20°C per combattere incendi nei giacimenti

In uno scenario che, diciamocelo, aveva più il sapore di un provino per un blockbuster sci-fi che di un semplice test di routine, la GENISOMAI ha lanciato il suo robot quadrupede nel tritacarne del clima brutale (-20°C, o -4°F per i puristi) della base di addestramento del giacimento petrolifero di Daqing. L’obiettivo non era solo vedere se la macchina potesse sopravvivere al gelo polare, ma farle eseguire esercitazioni cruciali di sicurezza in un giacimento petrolifero, navigando in spazi angusti e terreni insidiosi che farebbero sudare freddo anche i soccorritori umani più temprati. Questa non è tanto una storia di “sinergia uomo-robot”, quanto piuttosto l’ennesima prova che, per certi lavori, è meglio mandare avanti una macchina (e gli umani, saggiamente, lo sanno).

Equipaggiato di tutto punto per affrontare il finimondo, il robot trasporta un gimbal a doppia luce e una serie di rilevatori di gas, permettendogli di annusare perdite tossiche e individuare punti caldi in un battito di ciglia. Trasmette filmati in alta definizione al centro di comando, fornendo agli operatori una visione chiara della zona del disastro senza mettere a rischio un singolo essere umano. E per il gran finale, la sua manichetta antincendio a connessione rapida gli permette di eseguire la soppressione precisa degli incendi, trasformando di fatto il nostro “cane” metallico in un idrante antincendio telecomandato e super-mobile.

Perché è importante?

Non si tratta del solito cagnolino robotico che sfoggia il suo nuovo, simpatico trucco. L’impiego di robot quadrupedi avanzati in ambienti pericolosi come i giacimenti petroliferi rappresenta un passo cruciale nella mitigazione del rischio per il settore energetico. Queste macchine agiscono come avanguardie ‘sacrificabili’ al servizio dell’umanità, entrando in aree instabili o tossiche per fornire consapevolezza situazionale in tempo reale prima che le squadre umane vengano dispiegate. Gestendo la ricognizione iniziale e persino la soppressione preliminare degli incendi, questi robot rinforzati possono ridurre drasticamente i tempi di risposta e, cosa ancora più importante, abbassare quel rischio inaccettabile per la vita umana in una delle professioni più pericolose e ingrate del pianeta.