Proprio quando pensavamo che la festa dei robot umanoidi non potesse farsi più affollata, un altro attore ha fatto il suo ingresso trionfale sulla scena. Physical Robotics, una nuova startup norvegese, è uscita allo scoperto con un fresco finanziamento seed da 4 milioni di dollari. La società è stata fondata da Phuong Nguyen, che porta in dote un curriculum di tutto rispetto, essendo stato co-fondatore ed ex Chief Science Officer di Halodi Robotics, l’azienda ora nota come 1X Technologies, sostenuta da OpenAI. Nguyen è stato, a quanto pare, l’inventore principale del robot EVE, conferendo a questa nuova avventura un pedigree ingegneristico di tutto rispetto fin da subito.
L’azienda nascente ha svelato un concept per il suo umanoide a busto superiore, il robot π (Pi). Sebbene i dettagli siano ancora scarsi, Physical Robotics punta a risolvere quello che considera l’“ultimo grande ostacolo per i robot umanoidi”: dotarli della capacità di “sentire” attraverso un controllo della forza avanzato. La loro missione dichiarata è “creare una generazione di robot che vivano in armonia con gli umani”, un’ambizione nobile, seppur platealmente vasta, condivisa letteralmente da ogni altra azienda di robotica sul pianeta.
Perché è importante?
In un settore ormai saturo di demo scintillanti e round di finanziamento a nove cifre, l’emergere di Physical Robotics è significativo non per il suo modesto finanziamento seed, ma per la sua stirpe. La dipartita di Nguyen da 1X è avvenuta poco prima della sua grande virata verso una strategia “AI-first” e orientata al consumatore. Questa nuova avventura sembra essere una contro-scommessa, concentrandosi su un approccio “hardware-first” e industriale. Suggerisce una scissione fondamentale nella strategia tra i talenti di punta della robotica: si costruisce prima il cervello sperando che il corpo si adegui, o si perfeziona l’hardware fisico per raccogliere dati migliori per il cervello? Con un fondatore che è stato determinante nel successo iniziale di un concorrente leader, Physical Robotics è un’azienda da tenere d’occhio, anche se il suo contributo principale per ora è aggiungere un altro nome all’albero genealogico sempre più complesso degli umanoidi.






