L’Ungheria si risveglia all’alba della robotica
L’Ungheria sembra finalmente risvegliarsi all’alba della robotica. L’AI Summit Budapest 2025, tenutosi l'8-9 settembre presso la Casa della Musica e il Museo di Etnografia, ha reso evidente una cosa: il momentum sta crescendo. Più di 300 relatori distribuiti su dieci tracce tematiche hanno discusso di AI pratica—dalla sanità alle città intelligenti, dall’industria al settore creativo.
Una delle voci di spicco dell’evento, László Palkovics, ha sottolineato che l’Ungheria è in grado di produrre robot umanoidi—e che dovremmo lavorare attivamente in questa direzione. Ha inoltre riaffermato l’importanza dell’educazione domestica all’AI come pilastro per la competitività. Non sono semplici slogan accattivanti; sono prerequisiti essenziali per unirsi alla prossima ondata industriale.
Altra notizia di rilievo: è stata istituita l’Associazione Ungherese di Robotica—un’istituzione attesa da tempo che colma un vuoto significativo nel paese. Come ha affermato il co-presidente Máté Benyovszky, l’associazione mira a fungere da catalizzatore per la robotica ungherese e a innescare un movimento affinché il paese possa rimanere in piedi in questa corsa che accelera. Maggiori informazioni sul loro sito: robotikaiszovetseg.hu.

Non si tratta di recuperare il ritardo dall’oggi al domani. Si tratta di costruire un ecosistema duraturo—istruzione, ricerca, catene di approvvigionamento, integratori e progetti pilota—affinché le aziende e gli ingegneri ungheresi diventino indispensabili nella catena del valore della robotica. Rispetto a diversi paesi vicini, siamo leggermente in ritardo, ma con un sostegno politico costante e iniziative industriali coordinate, possiamo colmare il divario.
Spunti pratici emersi dal Summit:
- Istruzione prima di tutto: espandere i programmi di AI e robotica a tutti i livelli.
- Costruire competenze: incoraggiare la prototipazione locale di piattaforme umanoidi e mobili.
- Collegare accademia e industria: finanziare test congiunti e progetti pilota in fabbriche reali.
- Formare coalizioni: utilizzare la nuova Associazione per coordinare standard, gare d’appalto e talenti.
Il segnale da Budapest è incoraggiante. Se le parole si trasformeranno in investimenti a lungo termine e in un’esecuzione costante, l’Ungheria potrà passare da spettatore a costruttore nel campo della robotica e dell’AI applicata.